28 Mag A Casola Valsenio una sperimentazione per la gestione del rischio frane
Il progetto AIMS del programma Interreg IPA Adrion alla prova sull’area di Settefonti, sito pilota per l’Emilia-Romagna

Da sinistra: Nicola Dal Seno, Giuseppe Ciccarese e Alessandro Zuccarini (Università di Bologna); Maurizio Nati (Sindaco di Casola Valsenio), Alessandra Folli e Laura Saragoni (Romagna Tech)
CASOLA VALSENIO (RA) – Al via la sperimentazione del progetto AIMS (Development and testing of a shared, AI-based predictive model for a coordinated use of big data and for a joint Monitoring System of landslides risk in the Adriatic-Ionian region), cofinanziato nell’ambito dell’Interreg IPA ADRION Programme (2021-2027), nato per sviluppare una piattaforma di gestione dati e testare sistemi avanzati, anche con il supporto di modelli di intelligenza artificiale, per il monitoraggio del rischio frane nella regione Adriatico-Ionica.
“Il sito pilota individuato per applicare il sistema in Emilia-Romagna – spiega Laura Saragoni di Romagna Tech – è l’area Settefonti, a Casola Valsenio. La sperimentazione sarà condotta da Romagna Tech, partner del progetto, in collaborazione con l’Università di Bologna e il Comune di Casola Valsenio, individuato nell’ambito dell’Unione dei Comuni della Romagna Faentina, partner associato del progetto”.

L’area Settefonti di Casola Valsenio
La regione Adriatico-Ionica, interessata dal progetto, risulta infatti particolarmente vulnerabile ai fenomeni franosi, con conseguenze gravi per le comunità, le infrastrutture e l’ambiente. Così com’è stato per Casola Valsenio, uno dei territori colpiti dalle recenti alluvioni.
“Nell’area di Settefonti – specifica Matteo Comandini, referente tecnico di Romagna Tech – sono stati montati 21 sensori, che dialogheranno con la rete LoRaWAN gestita da Lepida. I dati inviati dai sensori ed elaborati attraverso la piattaforma AIMS permetteranno un monitoraggio dell’area e la gestione di azioni di mitigazione del rischio da frana, promuovendo una maggiore consapevolezza e partecipazione della popolazione locale”.
“Un esempio virtuoso di integrazione tra innovazione tecnologica, ricerca scientifica e coinvolgimento sociale”, conferma il prof. Matteo Berti, del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Bologna. “L’innovativo approccio condiviso nella gestione del rischio idrogeologico – prosegue – potrà poi essere replicato anche in altre aree regionali”.
“Questa opportunità – sottolinea il sindaco di Casola Valsenio, Maurizio Nati – fornirà strumenti, in primo luogo conoscitivi, e magari successivamente anche operativi, per attivare sistemi di monitoraggio di un territorio fragile, per permettere ai residenti di vivere il proprio territorio con la tranquillità persa a seguito degli eventi alluvionali”.
Ulteriori informazioni sul progetto: https://www.romagnatech.eu/portfolio_page/aims/
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